Vangelo 9 aprile

Giovanni 8, 31-42
31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 33 Gli risposero:
«Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire:
Diventerete liberi?». 34 Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è
schiavo del peccato. 35 Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta
sempre; 36 se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37 So che siete discendenza di
Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. 38 Io dico
quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre
vostro!». 39 Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo,
fate le opere di Abramo! 40 Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da
Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. 41 Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non
siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». 42 Disse loro Gesù: «Se Dio fosse
vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso,
ma lui mi ha mandato.
Ascoltiamo la Parola
“Chiunque commette peccato è schiavo del peccato”, forse, ci sembra una frase un po’ grossa.
Sicuramente è usata ad effetto, con quello stile tipico di Giovanni nel colorare ogni cosa con forti
chiaroscuri: o è bianco o è nero. Tuttavia dietro questa forma “eccessiva” c’è una verità profonda: il
male ci rende schiavi, proprio perché contrasta quell’apertura libera e liberante che è tipica della
fede.
Chi di noi non conosce la forza delle abitudini negative, che chiamiamo “vizi”? Chi di noi non ha
mai sperimentato la volontà di fare il bene, ma l’incapacità di farlo, per pigrizia, paura o ignoranza?
Siamo onesti, questo significa che la nostra libertà è ferita e limitata. Cosa ci può rendere liberi? Il
“Figlio”, colui che ci spiega e ci fa partecipi di un amore “nonostante tutto”, colui che ci mostra
cosa significa accettare di essere amati così come siamo. Questo tipo di amore è l’unico che può
spingere al cambiamento. Questo amore è il cuore pulsante della vera libertà.

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