Vangelo 18 maggio

Giovanni 13, 31-35
31 Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato
in lui.  32 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà
subito.  33 Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora
lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire.  34 Vi do un comandamento nuovo: che vi
amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.  35 Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Ascoltiamo la Parola
Gesù sa che gli resta davvero poco, pochissimo tempo per raccomandare le ultime cose, quelle più
importanti. Se anche i Dodici dimenticassero tutto quello che Gesù ha ripetuto in quegli anni sulle
strade della Galilea e della Giudea, devono ricordare queste ultime parole. Quello che Gesù sta per
dire loro è troppo importante, troppo prezioso: non possono dimenticarlo. Dunque, cosa dice Gesù,
ora che sta per lasciarli, ora che sta pronunciando quello che è il suo testamento, la consegna della
sua eredità? “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato,
così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete
amore gli uni per gli altri”.

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