Vangelo 5 giugno

Giovanni 17, 20-26
20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in
me; 21 perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi
una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E la gloria che tu hai dato a me, io
l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti
nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. 24 Padre,
voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia
gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. 25 Padre
giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai
mandato. 26 E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il
quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Ascolta la Parola
Gesù, nel vangelo di oggi, prega esattamente per noi. «Quelli che crederanno in me», o che almeno
ci proveranno, siamo noi. Egli ha in mente il volto di ciascuno di noi e ci affida al Padre. Il suo
sogno per noi è l’unità: «siano una cosa sola come noi siamo una cosa sola». «Perfetti nell’unità»,
ecco come ci desidera. Questo «perfetti nell’unità» non significa omologazione anonimizzante. Non
significa nemmeno avere lo stesso pensiero o la stessa opinione riguardo a questo o a quello. Non
significa neanche condividere in tutto la forma di religiosità, cioè di espressione della fede.
Significa, come ricorda la lingua originale, una certa “maturità nell’unità”. E la persona matura sa
sopportare e integrare le differenze, perché sa che c’è qualcosa di più profondo che unisce.
Qualcosa che non è “uguale” tra le persone, ma “in comune”: l’amore di Dio, che Gesù ci lascia a
sigillo di una vita interamente spesa per gli altri. L’unità, prima di essere una fatica umana, è un
dono divino. A noi il compito di custodirla, farla crescere, celebrarla. E curarla quando è ferita da
conflitti, dissapori e rancori.

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