Vangelo 18 marzo

Dal Vangelo di Matteo (21,33-45)
Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la
circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a
dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da
quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo
bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi
più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo
mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei
vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e
avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e
l’uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei
vignaioli?». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la
vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù
disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori
hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e
sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Udite queste parabole, i sommi
sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma
avevano paura della folla che lo considerava un profeta.


Come vivere questa Parola?
Gesù ha raccontato il vero volto di Dio, non solo con le sue parole ma
testimoniandolo con gesti profetici ed eclatanti e con una commovente
coerenza. Ma non è servito: una crescente ostilità sta mettendo in discussione
ogni sua parola, ogni sua scelta. Le classe sacerdotale e i devoti del tempo lo
osteggiano perché non amano mettersi in discussione. La tensione nei suoi
confronti cresce giorno per giorno, fino a far presagire una tragica fine, cosa
che purtroppo avverrà. Eppure Gesù non si scoraggia: tenta ancora un
ravvedimento da parte loro. Prende in prestito la tragica parabola della vigna,
che i suoi uditori conoscono bene, e chiede loro un consiglio: cosa deve fare il
padrone? Ma non si accorgono che proprio di loro e della loro durezza, che
sono proprio loro i vignaioli che non riconoscono né i servi né il figlio. E
chiedono giustizia e vendetta. Non pensano che così dovrebbe fare Dio con
loro, con noi, e invece non lo farà. Dio non è come gli uomini, il suo giudizio è
diverso, le sue scelte incomprensibili. Andrà fino in fondo sperando che,
davanti a quella croce, gli uomini finalmente si convertano.

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