Vangelo 11 maggio

Dal Vangelo di Giovanni (15, 9-11)
9 Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.  10 Se osserverete i
miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio
e rimango nel suo amore.  11 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia
piena.


Ascoltiamo la Parola
Gesù continua a parlare ai suoi discepoli durante l’Ultima Cena. Dopo aver dato loro la parabola
della vite, ora ne spiega il vero significato: il Padre, il Figlio ei suoi discepoli devono essere tutti
uniti nell’amore. Come il Padre effonde il suo amore sul Figlio, il Figlio effonde il suo amore sui
suoi discepoli. Questi, a loro volta, dovrebbero diffondere lo stesso amore ai loro fratelli e sorelle in
tutto il mondo. Il frutto di questo amore è la gioia, la stessa gioia che prova Gesù stesso. La
situazione normale per i discepoli cristiani dovrebbe essere gioia e consolazione. Del resto, come è
stato detto, “un santo triste è un santo triste”. È una contraddizione in termini. Alcuni cristiani sono
incredibilmente seri riguardo alla loro fede. Ci si può chiedere se hanno già sperimentato l’amore di
Gesù. In tal caso, si riverserebbe felicemente sugli altri.

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