Vangelo 3 maggio

Dal Vangelo di Giovanni (14, 6-14)
6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se
non per mezzo di me.  7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre
mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8 Gli disse Filippo: «Signore,
mostraci il Padre e ci basta».  9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con
voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre.
Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»?  10 Non credi che io sono nel Padre e il
Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il
Padre, che rimane in me, compie le sue opere.  11 Credete a me: io sono nel
Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere
che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al
Padre.  13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre
sia glorificato nel Figlio.  14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la
farò.


Come vivere questa Parola?

Il Signore dice ai suoi discepoli: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in
me”. Non sono due atti separati, ma un unico atto di fede, la piena adesione
alla salvezza operata da Dio Padre mediante il suo Figlio Unigenito. La fede in
Gesù comporta seguirlo quotidianamente, nelle semplici azioni che
compongono la nostra giornata. È proprio del mistero di Dio agire in modo
sommesso. Solo pian piano Egli costruisce nella grande storia dell’umanità
la sua storia. Diventa uomo ma in modo da poter essere ignorato dai
contemporanei, dalle forze autorevoli della storia. Patisce e muore e, come
Risorto, vuole arrivare all’umanità soltanto attraverso la fede dei suoi ai quali si
manifesta. Di continuo Egli bussa sommessamente alle porte dei nostri cuori e,
se gli apriamo, lentamente ci rende capaci di vedere. Per i cristiani, per
ciascuno di noi, la Via al Padre è lasciarsi guidare da Gesù, dalla sua parola di
Verità, e accogliere il dono della sua Vita. Facciamo nostro l’invito di San
Bonaventura: “Apri dunque gli occhi, tendi l’orecchio spirituale, apri le tue
labbra e disponi il tuo cuore, perché tu possa in tutte le creature vedere,
ascoltare, lodare, amare, venerare, glorificare, onorare il tuo Dio”.

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