Vangelo 18 maggio

Dal Vangelo di Giovanni (15, 1-8)

1  «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.  2 Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più
frutto.  3 Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.  4 Rimanete
in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.  5 Io sono la vite, voi
i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me
non potete far nulla.  6 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e
secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.  7 Se rimanete in me
e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto.  8 In
questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei
discepoli.

Come vivere questa Parola?

La vita cristiana è rimanere in me, dice Gesù. Questo rimanere è un rimanere
attivo, e anche è un rimanere reciproco. Dice: “Rimanete in me e io in voi”.
Anche Lui rimane in noi, non solo noi in Lui. È un rimanere reciproco. In
un’altra parte dice: “Io e il Padre verremo a lui e prenderemo dimora presso di
lui”. Questo è un mistero, ma un mistero di vita, un mistero bellissimo.
Questo rimanere reciproco. Anche con l’esempio dei tralci: è vero, i tralci senza
la vite non possono fare nulla perché non arriva la linfa, hanno bisogno della
linfa per crescere e per dar frutto; ma anche l’albero, la vite ha bisogno dei
tralci, perché i frutti non vengono attaccati all’albero, alla vite. È un bisogno
reciproco, è un rimanere reciproco per dar frutto. E questa è la vita cristiana: è
questo rimanere reciproco. Noi senza Gesù non possiamo fare nulla, come i
tralci senza la vite. E Lui senza di noi sembra che non possa fare nulla, perché
il frutto lo dà il tralcio, non l’albero, la vite. Cioè la testimonianza è la necessità
che ha Gesù di noi. Dare testimonianza del suo nome, perché la fede, il
Vangelo cresce per testimonianza. Questo è un modo misterioso: Gesù anche
glorificato in cielo, dopo aver passato la Passione, ha bisogno della nostra
testimonianza per far crescere, per annunciare, perché la Chiesa cresca. E
questo è il mistero reciproco del “rimanere”. Lui, il Padre e lo Spirito rimangono
in noi, e noi rimaniamo in Gesù.

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