Dal Vangelo di Matteo (7, 15-20)
15 Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro
sono lupi rapaci! 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli
spini, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni
albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti
cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non dà
buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li
riconoscerete.
Come vivere questa Parola?
Il frutto sono le azioni, ma anche le parole. Anche dalle parole si conosce la
qualità dell’albero. Infatti, chi è buono trae fuori dal suo cuore e dalla sua
bocca il bene e chi è cattivo trae fuori il male, praticando l’esercizio più
deleterio fra noi, che è la mormorazione, il chiacchiericcio, parlare male degli
altri. Questo distrugge; distrugge la famiglia, distrugge la scuola, distrugge il
posto di lavoro, distrugge il quartiere.
Dalla lingua incominciano le guerre. Pensiamo un po’, noi, a questo
insegnamento di Gesù e facciamoci la domanda: io parlo male degli altri? Io
cerco sempre di sporcare gli altri? Per me è più facile vedere i difetti altrui che i
miei? E cerchiamo di correggerci almeno un po’: ci farà bene a tutti.