Dal Vangelo di Matteo (10, 16-23)
6 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i
serpenti e semplici come le colombe. 17 Guardatevi dagli uomini, perché vi
consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete
condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a
loro e ai pagani. 19 Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o
di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: 20 infatti
non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21 Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad
accusare i genitori e li uccideranno. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio
nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 23 Quando sarete
perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete
finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo.
Come vivere questa Parola?
“Nel momento in cui lo accogliamo e lo ospitiamo nel nostro cuore, lo Spirito
Santo comincia subito a renderci sensibili alla sua voce e a orientare i nostri
pensieri, i nostri sentimenti e le nostre intenzioni secondo il cuore di Dio. Nello
stesso tempo, ci porta sempre più a rivolgere lo sguardo interiore su Gesù,
come modello del nostro modo di agire e di relazionarci con Dio Padre e con i
fratelli. Nell’intimità con Dio e nell’ascolto della sua Parola, pian piano
mettiamo da parte la nostra logica personale, dettata il più delle volte dalle
nostre chiusure, dai nostri pregiudizi e dalle nostre ambizioni, e impariamo
invece a chiedere al Signore: qual è il tuo desiderio? Chiedere consiglio al
Signore! Ma noi dobbiamo dare spazio allo Spirito, perché ci possa consigliare.
E dare spazio è pregare.