Vangelo 23 luglio

Dal Vangelo di Giovanni (15, 1-8)
1  «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.  2 Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più
frutto.  3 Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.  4 Rimanete
in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.  5 Io sono la vite, voi
i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me
non potete far nulla.  6 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e
secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.  7 Se rimanete in me
e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto.  8 In
questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei
discepoli.
 Come vivere questa Parola?
Le parole di Gesù sono molto radicali: «Senza di me non potete far
nulla» (15,5). Come Gesù non fa nulla da sé, ma vive nell’obbedienza di amore
verso il Padre, non dice nulla da sé, ma dice le parole che ha ascoltato dal
Padre, così anche noi, senza il rapporto vivo con Gesù non possiamo fare nulla.
Per portare frutto, quel frutto che il Padre si attende da noi, dobbiamo
accettare anche la potatura, la spoliazione libera e vissuta per amore dai nostri
protagonismi, dal nostro iperattivismo che spesso rimane sterile, dal
considerarci indispensabili. Solo se accettiamo questa continua purificazione la
nostra vita nella comunità cristiana a poco a poco viene liberata dalle logiche
del potere e dei rapporti di forza e dalla tentazione di piegare il “noi” all’ “io”.
Le ultime parole del brano: «In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto e diventiate miei discepoli» (15,8) ci ricordano che la vita cristiana
è un cammino in cui, strada facendo, si impara a diventare discepoli, a
diventare cristiani. Poveri noi se ci considerassimo già arrivati a una fede
matura! Ignazio di Antiochia, dopo una lunga vita di servizio e di santità,
mentre era condotto al martirio, disse: «Ora incomincio a essere discepolo».

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