Dal Vangelo di Luca (6, 39-42)
39 Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti
e due in un fosso? 40 Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà
come il suo maestro.
41 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è
nel tuo occhio? 42 Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel
tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la
trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Ascoltiamo la Parola.
La liturgia ci porta a riflettere sulla strada della misericordia, del perdono, dello stile cristiano con
quei sentimenti di tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità. Lo stile cristiano, infatti,
consiste nel “sopportarci a vicenda, l’uno l’altro: un atteggiamento che «porta all’amore, al
perdono, alla magnanimità. “Se si trovasse una persona che mai ha parlato male di un’altra si
potrebbe canonizzare subito”: questa espressione forte ci mette in guardia dalla tentazione ipocrita
di puntare il dito sempre contro gli altri. Invitando, piuttosto, ad avere il coraggio di fare il primo
passo riconoscendo i propri errori e le proprie debolezze e accusando se stessi.