Vangelo 27 febbraio

Dal Vangelo di Matteo (25, 31-46)
31 Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono
della sua gloria.  32 Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dalle capre,  33 e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla
sinistra.  34 Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,  35 perché ho avuto
fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete
accolto,  36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a
trovarmi».  37 Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?  38 Quando mai ti abbiamo visto
straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?  39 Quando mai ti abbiamo visto malato
o in carcere e siamo venuti a visitarti?».  40 E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello
che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».  41 Poi dirà anche a
quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il
diavolo e per i suoi angeli,  42 perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto
sete e non mi avete dato da bere,  43 ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete
vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato».  44 Anch’essi allora risponderanno: «Signore,
quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti
abbiamo servito?».  45 Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me».  46 E se ne andranno: questi al
supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Ascoltiamo la Parola
Questa parabola delle pecore e delle capre non riguarda il futuro, si tratta di aprire i nostri occhi qui
e ora ai bisogni dei miei vicini: gli affamati, i senzatetto, i rifugiati, gli isolati. Gesù si identifica con
ciascuno di loro. Se mi allontano dai miei fratelli e sorelle bisognosi, mi allontano da Gesù mio
fratello. Questo messaggio è semplice, Signore. Mi giudicherai in base al mio amore e al modo in
cui tratto gli altri. Dove sono gli affamati, i nudi, i senzatetto che oggi mi chiamerebbero se
potessero raggiungermi? Oppure ho organizzato la mia vita così bene che i bisognosi non mi
vedono mai?

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