Dal Vangelo di Luca (1, 39-47)
39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di
Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a
gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che cosa devo che la
madre del mio Signore venga da me? 44 Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il
bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento di
ciò che il Signore le ha detto». 46 Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore 47 e il mio
spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48 perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
Ascoltiamo la Parola
Oggi nella mia preghiera mi sforzo di gioire con Maria, per la quale il Signore ha fatto grandi
cose. Dopo una vita di totale fiducia in Dio e nella sua misteriosa volontà per lei e per suo figlio, ora
riceve la sua ricompensa. Mi unisco a lei nella preghiera del Magnificat, chiedendo la grazia di
condividere la sua gioia. È una celebrazione di gioia e di speranza anche per noi. Maria, una di noi,
è in cielo con corpo e anima, e alla fine dei tempi ci saremo anche noi, perché tale è il nostro
destino. Con lei, con la Santissima Trinità e con i nostri cari. Anche con il nostro corpo: questo
stesso corpo, che può essere fonte di tante preoccupazioni e affanni, sarà glorificato per sempre
davanti a Dio. Ringrazio Dio per avermi creato a sua immagine, e per il grande dono del mio corpo
che mi permette di condividere la mia vita con gli altri, di comunicare, di godermi la vita e di
aiutare anche gli altri a goderla.