Luca 6,6-11
6 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c’era là un uomo, che aveva la
mano destra inaridita. 7 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo
scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. 8 Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e
disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L’uomo, alzatosi, si mise
nel punto indicato. 9 Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del
bene o fare del male, salvare una vita o perderla?». 10 E volgendo tutt’intorno lo sguardo su di
loro, disse all’uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì. 11 Ma essi furono pieni di
rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Ascoltiamo la Parola
I farisei erano furiosi con Gesù per questo miracolo che, in un certo senso, era un gesto
umanitario. “Vi domando: è lecito in giorno di sabato fare il bene o fare il male? Salvare una vita o
perderla? A un altro livello, come i farisei vedevano chiaramente, ciò comportava la pretesa di
essere uguali a Dio. Pertanto, iniziarono a discutere “tra di loro cosa avrebbero fatto a Gesù”. O,
come dice Marco (3:6), si riunirono “per vedere come distruggerlo”. Senti la furia dei farisei? Senti
anche tu le probabili divisioni tra loro? Guardali e guardali attraverso le loro reazioni. Quali sono le
nostre priorità nella vita? A volte ci nascondiamo dietro i nostri doveri, piuttosto che provare
compassione per chi ci circonda? Quando noi stessi siamo oggetto di un atto di gentilezza, non
siamo grati?