Vangelo 15 settembre

Luca 2, 33-35
33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li
benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada
trafiggerà l’anima».


Ascoltiamo la Parola
Il cantico di Simeone provoca inevitabilmente una reazione di meraviglia nei genitori. Essi fanno
una progressiva scoperta del figlio, che li riempie di gioia, ma anche di sorpresa. Questo cantico è
seguito da una profezia rivolta alla madre. Per Luca essa ha un compito particolare da assolvere
accanto al figlio nel piano della salvezza. Per la prima volta viene segnalato il duro cammino che il
Salvatore dovrà percorrere. Egli sarà un segno di contraddizione; la madre sarà trapassata da una
spada. In mezzo alla sua gente Gesù sarà una pietra di scandalo per alcuni e una pietra di
fondamento per risorgere a nuova vita per altri. La spada che trafigge l’anima di Maria indica i
contrasti cui andrà soggetto il figlio, ma soprattutto la sua morte in croce. La spada che si
abbatterà sul Cristo ferirà mortalmente anche la madre. Si tratta di una stessa passione,
sopportata simultaneamente, ciascuno per la sua parte, dal figlio e dalla madre.

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