Vangelo 25 marzo

Giovanni 12, 1-11
1  Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva
risuscitato dai morti.  2 E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei
commensali.  3 Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne
cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel
profumo.  4 Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse:  5 «Perché non
si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».  6 Disse questo non
perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello
che vi mettevano dentro.  7 Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno
della mia sepoltura.  8 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
9 Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per
Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.  10 I capi dei sacerdoti allora
decisero di uccidere anche Lazzaro,  11 perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano
in Gesù.


Ascoltiamo la Parola
Maria racchiude in un gesto generoso e sovrabbondante una profezia d’amore: il profumo dell’olio
usato per cospargere i piedi di Gesù si espande per «tutta la casa», diventando così segno di una
morte certa (con il nardo venivano unti i corpi per la sepoltura), ma anche di una grazia infinita che
pervade l’intera vita degli uomini. Maria sembra essere l’unica davvero in linea con il dono d’amore
che Gesù sta per compiere: è l’unica a parlare lo stesso linguaggio di Gesù, quello della pienezza e
della gratuità. La reazione di Giuda e dei capi dei sacerdoti non dovrebbe sorprenderci: l’amore
vero è sempre scandaloso; lo è soprattutto per chi ha in testa un piano, per chi sa come devono
andare a finire le cose, per tutti coloro che fanno finta di volere il bene dei poveri e del popolo, ma
che hanno in mente soltanto parole e immagini di morte.

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