Luca 6, 39-45
39 Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e
due in una buca? 40 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il
suo maestro. 41 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della
trave che è nel tuo? 42 Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo
occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora
potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. 43 Non c’è albero buono che
faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 44 Ogni albero infatti si riconosce dal
suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45 L’uomo buono
trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il
male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
Ascoltiamo la Parola
Guardare se stessi prima degli altri è il punto fondamentale della vita fraterna, dove ci si aiuta a
vicenda nel cammino verso Dio. Solo la verità e la conversione personale possono renderci artigiani
dell’amore e solo l’amore può migliorare il mondo. Solo l’amore può aprire la strada al cuore di Dio
e alla vita eterna. Non è mai piacevole vedere i propri difetti, riconoscere i propri difetti, e molto
spesso vorremmo che gli altri ne fossero responsabili. Gesù qui ci invita a non imbrogliare con noi
stessi, a non imbrogliare con lui. Fare la verità nella nostra vita è essenziale per crescere, per fiorire,
per trovare la pace interiore, la pace con gli altri. Solo nell’amore possiamo accogliere l’altro così
come è e possiamo anche guidarlo verso la felicità. Ma avremo il coraggio di fermarci e guardare
prima il nostro cuore? Avremo il coraggio di lasciarci formare nella verità dal Signore?