Vangelo 21 giugno

Matteo 6, 24-34
24 Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà
l’altro: non potete servire a Dio e a mammona. 25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi
di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita
forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non
seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate
voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua
vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non
lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel
forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa
mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i
pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la
sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il
domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Ascoltiamo la Parola
Cercare il regno di Dio e la sua giustizia, significa vivere una qualità della vita alta, perché alla base
del regno di Dio non vi è l’accumulo delle cose ma la condivisione della vita stessa. Condividere è
avere una qualità di vita alto. Pensare solo a sé e ad accumulare, intristisce e ci chiude in cose inutili
che ci vengono a noia. Magari riusciamo a salvarci facendo un po’ gli snob, ma non risolviamo il
problema di fondo che è quello di vivere e vivere bene, con senso e con saggezza. Mettere al centro
delle nostre preoccupazioni le cose, il vestito, il cibo ci obbliga ad avere una grande attenzione al
domani. Mettere al centro il regno di Dio e la sua giustizia, vale a dire la persona e la vita, quella
vera, significa permetterci di vivere l’oggi, che è l’unico che abbiamo. Un oggi che è inserito in una
storia dell’ieri e del domani, ma coscienti che è l’oggi e solo l’oggi che possiamo vivere; è oggi e
solo oggi che posso amare o odiare.

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